Fisioterapista e Osteopata

Le differenze fra il Fisioterapista e l’Osteopata

Due figure differenti sia nell’approccio che nella terapia del problema del paziente. Fisioterapista ed Osteopata concorrono entrambe alla riabilitazione delle funzioni motorie compromesse, ma con metodi diagnostici e terapeuti sostanzialmente differenti. La chiave di lettura per comprendere la differenza tra Osteopata e Fisioterapista sta nella tipologia di lavoro dei due professionisti.
fisioterapiaIl Fisioterapista, oltre che di esercizi posturali, si serve anche di macchinari, tipo ultrasuoni o ionoforesi, per arrivare sostanzialmente al semplice ripristino della zona che presenta la sintomatologia, non agendo sulle cause che la provocano.

Normalmente lavora in strutture ospedaliere, studi privati o istituti convenzionati, per il recupero del paziente che ha subito un intervento chirurgico o un trauma importante che abbia compromesso capacità motorie, respirative, cardio respirative o viscerali in genere.

Per diventare fisioterapista si deve conseguire una laurea breve di tre anni che può essere ampliata con la specializzazione di ulteriori due anni, che dà diritto alla qualifica di Dottore in Fisioterapia.

L’osteopata, al contrario, non si occupa normalmente del recupero conseguente ad interventi o traumi, né interviene su patologie riguardanti il sistema nervoso centrale, ma si concentra soprattutto sulle cause che hanno generato un problema, non si sofferma né si limita alla zona che presenta il problema ma, considerando il corpo umano come una globalità tra organi e struttura osseo articolare, risale alla zona che presenta la causa del problema anche se questo si manifesta in una zona del corpo diversa.

schienaL’osteopata non si serve solitamente di macchinari, ma, dopo aver eseguito la diagnosi mediante palpazioni e analisi posturale, proprio perché non è detto che il sintomo lamentato dal paziente sia facilmente collegabile alla causa che l’ha provocato, interviene con manipolazioni per normalizzare blocchi o limitazioni motorie o riequilibrio posturale.

Per praticare la sua professione, l’osteopata consegue il titolo dopo sei anni di studio formativo part-time qualora abbia già una laurea generica di tipo sanitario, o dopo 5 anni di studio full time, direttamente dopo il conseguimento del diploma di scuola media superiore.

Và da se che qualora un fisioterapista che diventa anche osteopata vanta un percorso formativo di enorme spessore che gli consente di approcciare al caso clinico di un paziente da diverse angolature, senza mai tralasciare il ruolo fondamentale che lo contraddistingue: essere un riabilitatore, un normalizzatore delle funzioni organo-scheletriche tese al recupero delle funzionalità compromesse.cervicale
Per semplificare, ma prendetela veramente come una semplificazione necessaria ad individuare dove finisce il campo di uno ed inizia quello dell’altro, faremo un esempio terra terra.

Un anziano che cade e si frattura il femore viene operato con l’inserimento di una protesi alla testa del femore. Questo intervento ha bisogno di qualche giorno di degenza dopo l’intervento, ed in questo periodo il fisioterapista della struttura ospedaliera aiuterà con esercizi mirati il degente a recuperare le funzionalità dell’arto compromesso.

Dimesso, questo paziente continuerà la riabilitazione all’interno di una struttura convenzionata, sempre seguito da un fisioterapista che lavorerà esclusivamente con esercizi mirati alla zona da riabilitare. Lo stesso se il paziente avrà bisogno di continuare anche dopo privatamente.

Qualora invece la perdita di funzionalità di un distretto corporeo non sia così chiara, ossia non provenga da un trauma o da un intervento chirurgico localizzato, ma bisogna capire la causa nascosta che provoca questa diminuzione di funzionalità, allora l’osteopata è forse la figura più indicata per accertare la causa.

Il classico dolore alla cervicale non causato da un colpo di frusta a seguito di un tamponamento, spesso è la conseguenza di una vertebra dorsale o lombare che sta avendo problemi, oppure la causa scatenante potrebbe essere dovuto ad un problema di masticazione che crea squilibrio e conseguente disallineamento dell’articolazione mandibolare, ripercuotendosi sulla cervicale. colonna-vertebrale

Per esempio, emicrania o dolori cervicali costanti ed acuti, possono derivare da impercettibili anomali spostamenti delle ossa craniche che, con la respirazione, si trasferiscono lungo la colonna fino all’osso sacro, e che possono essere causa inimmaginabile di tali sintomi.

Anche per questo tipo di conoscenza l’osteopata collabora spesso e volentieri con ortopedico per riequilibrare anomalie che intervengono nella mobilità. Poche sono le controindicazioni ad un trattamento osteopatico o fisioterapeutico, in quanto varia e articolata è la quantità di tecniche che si possono applicare in sintomatologie che provocano dolore cervicale, mandibolare, bruxismo, vertigini, spalle, gomiti e tutto l’apparato muscolo-scheletrico.